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locandina

Enigma. Teatro della Sfinge

12 marzo 2009, Teatro Goldoni - Venezia

in Variazioni sul mito 2008/2009

 

con Luca Lazzareschi e Galatea Ranzi
testo di Stefano Bartezzaghi
da Eraclito, Sofocle, Platone, Tesauro, Kafka, Lacan, Dürrenmatt

 

L’uomo arrischia il suo percorso, il cammino del logos, sui sentieri pericolosi della sapienza. Ma alla fine ‘conoscerà se stesso’, come predica la parola apollinea? I responsi della sapienza non sono mai trasparenti, ma ambigui o oscuri, comunque reticenti: sempre nascondono una trappola la cui posta in gioco è la vita. Edipo arriva alle porte di Tebe in tre tappe – tre scene dell’azione teatrale: il dialogo con la ‘madre’ Merope a Corinto, lo scambio con la Pizia a Delfi e infine l’incontro con la Sfinge alle porte della città. Indovinelli, proverbi, enigmi costellano la vicenda mitica che proprio mediante la soluzione di giochi di parole sembra dipanarsi per poi inevitabilmente riaggrovigliarsi. L’uomo-Edipo, il campione del logos, vittima ed eroe di questa storia, saprà (vorrà) rispondere all’ultimo indovinello?

Enigmi? Indovinelli? Giochi di parole? Edipo moltiplicato in tre figure – una per ciascuna delle età della vita del fatale indovinello – è rappresentato in scena in dialogo con tre figure femminili del suo tormentato mito: a Corinto, la città di cui si crede il principe ereditario per nascita, Edipo-figlio interroga la ‘madre’ Merope; a Delfi, Edipo-uomo consulta la Pizia, per sciogliere i dubbi sulla propria nascita; a Tebe, infine, Edipo-sapiente duella con la Sfinge – ma ormai ha capito che il gioco dell'enigma coincide con il suo destino e che, a dispetto dell’esito più famoso del mito, la sfida si prospetta infinita.

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