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locandina

La voce dei vinti

16 aprile 2009, Teatro Goldoni - Venezia

in Variazioni sul mito 2008/2009

 

con Pino Caruso
testo di Monica Centanni Daniela Sacco
da Omero, Eschilo, Euripide, William Shakespeare, Ezra Pound
sonorizzazione di Enrico Coniglio

 

Le voci dei vinti sono le urla, il pianto, i lamenti espressi in una lingua straniera e incomprensibile, sono la rabbia e il desiderio di vendetta. Ma sono soprattutto l’afasia, il mutismo di chi subisce l’annullamento. I vinti ammutoliscono perché non hanno più niente da perdere e niente da difendere; ma si può dire il niente? Il silenzio dell’incapacità di dire la sconfitta, il vuoto lasciato aperto dal dolore e dalla perdita dell’orizzonte di senso è riempito dalla voce dei vincitori: la voce dei vinti in questo modo risulta essere tradotta – tradita dalla voce dei vincitori, i vinti parlano per bocca dei vincitori, i principali testimoni della storia.

Agli albori della storia, la poesia d’Occidente ha saputo raccontare equamente le storie di tutti i suoi protagonisti; la tragedia greca ha rappresentato sapientemente i vinti attraverso la parola dei vincitori, rendendone onore e dignità. L’altro: lo straniero, il barbaro, l’amico, il nemico, l’Oriente e l’Occidente, hanno trovato degna rappresentazione nel nome di Dioniso.

Ma oggi, chi sono i barbari? Chi è l’altro? Siamo ancora capaci di mettere in scena la voce dello straniero, dell’altro da noi, del vinto?

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